domenica 8 giugno 2008

LE LEGGI DI NIYAM

2° NIYAMA: L'APPAGAMENTO (Santosha)

È considerato il più importante delle "osservanze": consiste nell'atteggiamento di essere contenti con ciò che si ha e non desiderare ciò che non si è guadagnato: questo significa che non vi disturberà ottenere dalla vita meno di quanto vi sareste aspettati; allo stesso modo non dovreste sentirvi particolarmente gratificati dal possedere più di quanto non avreste sperato.

Appagamento intellettuale (Baudhika Santosha)
Il sapersi accontentare intellettualmente significa essere psicologicamente pronti a separarsi da ciò che non è necessario; ad un livello più profondo, significa che non dovreste essere turbati se il superfluo vi viene portato via, il che implica anche che non dovreste lamentarvi della società, del destino o di Dio, se ciò che acquisite è insufficiente rispetto alle vostre necessità. Dovreste piuttosto meditare e comprendere la legge dell'abbondanza e la legge del karma.
Il fattore importante di questo niyama è di essere contento in ogni situazione e, contemporaneamente, di avere accesso ad uno stato di coscienza quieto ed equilibrato. Il saggio Manu dice che il sapersi accontentare significa guadagnare solo ciò di cui si ha quotidianamente bisogno per soddisfare le necessità della famiglia, dell'ospitalità e dei rituali a carattere religioso.
Il sapersi accontentare è alla base della felicità; la felicità è alla base di una mente quieta; una mente quieta è la base che consente di raccogliere l'energia e il raccogliere l'energia è alla base dell'iniziazione.
Alcune persone ritengono che i guadagni e le perdite sono qualcosa di predestinato, e che quindi i nostri tentativi per sentirci appagati non dovrebbero dipendere dalle fluttuazioni karmiche; altri, invece, ritengono che non vi è nulla di predeterminato nelle perdite e nei guadagni, e che, proprio per questo, il sapersi accontentare dovrebbe essere sviluppato. Ad ogni periodo della vostra vita, e quale che sia la situazione in cui vi trovate, dovreste sentirvi appagati, altrimenti la mente è turbata e questo comporta una dispersione delle forze vitali; tale dispersione impedisce il risveglio dei chakra superiori e l'equilibrazione dei chakra inferiori. Soltanto se si è contenti si può essere quieti e comprendere la bellezza della vita! Quindi, se un individuo non cerca questo stato di appagamento, o se non l'ha raggiunto, utilizzerà pateticamente tutte le sue energie nel tentativo di acquisire oggetti per il proprio piacere; egli sarà allora prigioniero della catena delle aspettative che produrrà il turbamento mentale.

Appagamento verbale (Vachika Santosha)
Sapersi accontentare verbalmente significa abbandonare la verbosità e le chiacchiere superficiali. Le parole amare, le grida e gli insulti sono forme di non-appagamento verbale. Acquisirete questa capacità controllando e rinunciando ad un linguaggio aggressivo e tagliente, accontentandovi di parlar poco, evitando la controversia e praticando di quando in quando periodi di silenzio spirituale (mouna). Il fatto di sentirsi appagati verbalmente è una necessità assoluta per accedere all'appagamento intellettuale.
Ogni forma di appagamento può essere realizzata mediante la comprensione della filosofia del Kriya yoga e realizzando la saggezza nel corso della propria vita: ciò che vi viene tolto, in effetti, non vi viene tolto, ma piuttosto trasformato o riconvertito in qualcosa che vi sta molto più a cuore. La comprensione della saggezza della Vita conduce all'appagamento.

Appagamento fisico (Sharirik Santosha)
L'appagamento fisico significa che non dovreste mai essere violenti con qualcuno o qualcosa; ciò implica che il corpo non dovrebbe in alcun modo, né sotto alcuna forma, esser dominato da movimenti maldestri, infelici o, addirittura, distruttivi. Ad un livello più profondo, ciò significa dimenticare ferite ed ingiurie del passato sul piano affettivo, a tal punto che l'insieme corpo-mente si sforza di non ferire più nessuno.
Il saggio Vyasa, commentando l'appagamento, dice che, in questo mondo, gli oggetti grossolani vengono percepiti dagli organi sensoriali, mentre gli oggetti più sottili vengono percepiti attraverso il nostro corpo sottile e il nostro corpo astrale. Tuttavia, il piacere che ci procurano non corrisponde neppure ad un sedicesimo di quello che si manifesta quando i nostri attaccamenti fisici, verbali e mentali finiscono. Se un uomo incapace di appagamento sul piano fisico, possiede alcuni oggetti, finirà col desiderarne centinaia di altri, poi migliaia, milioni perché questo fa parte della natura stessa della bramosia.
La ricerca del sapersi accontentare è uno degli scopi supremi dello yoga e questo viene espresso da due antichissimi insegnamenti:
1. Quand'anche un uomo possedesse Dio, ma non si sapesse accontentare, che cosa avrebbe, in realtà? Ma se non possiede Dio e sa accontentarsi, allora ha tutto;
2. Una montagna è immensa ma l'oceano è ancora più grande, il cielo ancora di più, e naturalmente la Realtà è il più grande di tutti; ma la bramosia sorpassa tutto questo, perché è lei che tiene fra gli artigli i quattro mondi. Così, colui che rinuncia alla bramosia conosce l'appagamento e si ritrova colmo di ogni bene.

§ Goswami Kriyananda "La scienza spirituale del Kriya Yoga" ed. Amrita

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